domenica 15 aprile 2012

L'idea


In un mondo dalle infinite ingiustizie e diseguaglianze, immersi in un sistema politico, economico e sociale basato sul profitto, dove miliardi di individui vengono sfruttati per la ricchezza di pochi, dove il nostro pianeta subisce lo stesso triste trattamento ogni giorno, inquinamento dell'acqua e dell'aria, pericolose centrali nucleari, discariche e inceneritori, deforestazione, guerre del petrolio... Necessariamente chiudiamo i nostri occhi perché non siamo capaci di sopportare la vista di questa devastazione umana e ambientale. Vorremmo che i nostri principi etici fossero la base indiscutibile di un sistema di vita diverso.
Vorremmo un reale cambiamento...
In natura chi non si evolve è destinato a soccombere, è la legge naturale più importante e funziona da milioni di anni. Per questo è tempo che l'uomo giunga ad un più alto livello di consapevolezza. Dobbiamo riappropriarci delle nostre vite, che abbiamo lentamente venduto al sistema e al profitto, del nostro tempo speso nella inutile frenesia di tutti i giorni, del rapporto con la nostra terra e con chi ci circonda. Dobbiamo farlo nel pensiero e nella pratica, ogni giorno inesorabilmente.
Finalmente il mondo si sveglia dal suo torpore secolare. Una nuova consapevolezza si diffonde contagiando sempre più persone e paesi. E' la consapevolezza del cambiamento, sentito come necessario e inarrestabile.
Ecocity è un progetto che nasce da queste riflessioni. E' un'idea di cambiamento personale e sociale basato sulla solidarietà, il rispetto e la sostenibilità che punta ad un mondo veramente nuovo ed etico. Senza bandiere di alcun tipo a rivendicare un'idea o un passato da archiviare. Non ci interessano i contenitori bensì i contenuti. Siamo semplici abitanti di questo pianeta uniti da un desiderio reale di cambiamento che vogliamo mettere in pratica attivamente, dalle cose più semplici alle scelte più importanti.
Nasce oggi...


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Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Costruisci un modello nuovo che renda quello attuale obsoleto” - Buckminster Fuller